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Reg.1333/2008 → colorante gruppo III
Natcol → Categoria N1
La curcumina si ottiene per estrazione con solvente della curcuma, ovvero dei rizomi macinati di ceppi naturali della Curcuma longa L. Per ottenere la polvere concentrata di curcumina si purifica l’estratto per cristallizzazione. Il prodotto è costituito essenzialmente da curcumine; ovvero dalla sostanza colorante [1,7-bis(4-idrossi-3-metossifenil)epta1,6-dien-3,5- dione] e
La curcumina si ottiene per estrazione con solvente della curcuma, ovvero dei rizomi macinati di ceppi naturali della Curcuma longa L. Per ottenere la polvere concentrata di curcumina si purifica l’estratto per cristallizzazione. Il prodotto è costituito essenzialmente da curcumine; ovvero dalla sostanza colorante [1,7-bis(4-idrossi-3-metossifenil)epta1,6-dien-3,5- dione] e
Dopo essere stata estratta dalla radice di curcuma, l’oleoresina viene sottoposta a un ulteriore processo di purificazione per separarla dalle sostanze aromatiche. Questo avviene attraverso un metodo di cristallizzazione che permette di ottenere un prodotto finale di alta qualità e purezza. Il prodotto è costituito essenzialmente solo dal principio colorante curcumina, e i suoi due derivati desmetossi in proporzioni variabili. Nella curcumina E100 il contenuto di pigmento non deve essere inferiore al 90 %, mentre sono ammesse solo piccole quantità di oli e resine* (α-turmerone, β-turmerone, curlone, zingiberene, ecc.) presenti nell’oleoresina di curcuma.
P.S. Ovviamente stiamo ancora parlando dei requisiti di purezza della materia prima concentrata che viene poi utilizzata per fare le forme commerciali presenti sul mercato.
*questo dettaglio che molto spesso viene trascurato, è la causa per la quale in teoria non sarebbe possibile utilizzare un’oleoresina di curcuma e dichiararla come Curcumina E100. I requisiti di purezza sono essenziali per definire le caratteristiche che un prodotto deve possedere per poter essere classificato come colorante secondo il Regolamento attuale 1333/2008. La corretta identificazione e classificazione di sostanze sono fondamentali per garantire la conformità alle normative vigenti e la sicurezza dei consumatori.
APPROFONDIMENTO
Il termine PIGMENTO, a seconda del caso, può avere almeno due significati:
1. Sostanza non solubile che, finemente dispersa in acqua o altro solvente, è capace di colorare per sovrapposizione, cioè di coprire la superficie di un manufatto o di un oggetto di uno strato colorato aderente.
2. In biologia, qualsiasi sostanza colorata presente nelle cellule degli animali e delle piante, che ne determina la colorazione, ma che può avere anche altre funzioni biologiche.
Tieni presente che nell’ambito dei coloranti alimentari, troviamo entrambi i significati.
Il primo caso lo usiamo quando si parla per esempio dei PIGMENTI PERLESCENTI, del BIOSSIDO DI TITANIO, o degli OSSIDI DI FERRO, dove il termine indica più che altro la loro caratteristica di essere sostanze “insolubili”, praticamente non solubili in niente, cioè non solubili in acqua, non sono solubili in olio, e neanche nei solventi.
E’ proprio la loro insolubilità che li rende coprenti e simili a delle vernici.
Il secondo significato lo troviamo molto spesso quando parliamo dei pigmenti presenti in natura.
In questo caso non facciamo riferimento alla loro “non solubilità”, ma solo al fatto che sono pigmenti, cioè sostanze colorate.
Per esempio, gli Antociani sono considerati dei “pigmenti vegetali”, e sono perfettamente solubili in acqua. O le clorofille e i carotenoidi che sono dei pigmenti solubili in olio o nei solventi apolari presenti in molta frutta e verdura.
La curcumina ha una scarsissima stabilità alla luce soprattutto in prodotti con un alta % di acqua libera. La curcumina non protetta, se esposta alla luce, può svanire entro poche ore. Per prevenire la perdita di colore, ci sono due opzioni: utilizzare formulazioni microincapsulate (Light stable) o usare materiali di imballaggio che proteggano il prodotto dalla luce.
I curcuminoidi sono gialli da pH 3 a pH 7 in soluzioni acquose, mentre sono da rosso bruno a rosso intenso a pH superiori a 8. A pH alcalini > di 8 la stabilità della curcumina è molto inferiore rispetto a pH neutri e acidi.
La Curcumina è considerata relativamente stabile al calore, il che significa che può resistere a temperature elevate senza perdere le sue proprietà coloranti. Questa caratteristica la rende particolarmente adatta per essere utilizzata nei prodotti da forno, nel confectionery e nei cereali estrusi senza preoccuparsi di comprometterne l’efficacia.
Soluzione di una curcumina “Light Stable” 10%
in forma liquida:
CURCUMINA 8% IDROSOLUBILE
CURCUMINA 10% LIGHT STABLE
CURCUMINA OLEOSOLUBILE
conferisce una tonalità giallo brillante e soluzione limpida
conferisce una tonalità gialla ma con aspetto torbido
in forma polvere:
CURCUMINA 95% POLVERE
CURCUMINA MICROINCAPSULATA
CURCUMINA OLEOSOLUBILE
insolubile in acqua, solubile in alcool etilico
conferisce una tonalità gialla ma con aspetto torbido